La nostra Alessandria, è al centro di questo momento culturale, con i suoi abitanti dall’indole schiva, nello stesso tempo generosa i quali hanno plasmato il carattere dell’amata città divenuto leggenda.
Una città quasi misteriosa avvolta nell’umida nebbia, soffocata dal sole estivo, all’apparenza deserta eppure sempre vigile.
Gli scorci, gli angoli suggestivi, ci sono. Eccome! E’ sufficiente saperli cercare, fermare la fretta, dedicare un attimo all’osservazione attenta di un portone, un cortiletto, un androne, qualche inferriata, i balconi con le sue ringhiere, a volte lavorate con raffinatezza.
Ebbene c’è tanta arte e, se c’è tanta arte non deve mancare la poesia, così com’è presente nella nostra storia.
La nostra storia, la nostra poesia è nata in questo contesto: cosa pretendere di più? Discorrere sulla città dove si è nati, in cui si vive, crea sempre un certo fascino, la nostra Alessandria non è da meno, ha particolarità di essere tra due fiumi, appare, scompare nelle nebbie autunnali, in terra di Piemonte.
Alessandria, nasce per iniziativa dei comuni conferiti nella Lega Lombarda, diventa fortezza ai confini del territorio dominato dai Marchesi del Monferrato.
Il Santo Padre, Alessandro III, guarda di buon occhio la nuova città, non tanto per sentirsi protettore o gratificato, quanto per ottenere, territori, favori, poi essendo amico di Guglielmo del Monferrato. E’ meglio essere buoni vicini di casa.