Gli abitanti devono continuamente foraggiare, sotto le più svariate forme, le pretese pontificie; proprio in onore di quel Rolando Bandinelli, salito sul Trono di San Pietro, quale papa Alessandro III, di cui se ne ricorda il nome.
Le truppe tedesche non riescono ad entrare in città, per l’astuzia del nostro Gagliaudo Aulari, Alessandria è in continua crescita, è un libero comune minacciato dalle realtà limitrofe, gelose dell’incessante sviluppo, tanto da entrare in conflitto con la città di Asti.
I Visconti la tengono d’occhio per lasciarla agli Sforza, legata al Ducato di Milano, finché a prendere il sopravvento sono i Savoia.
La città ha subito la battaglia di Marengo, con il privilegio di essere eletta capoluogo del Dipartimento; è raccolta nel Regno Sardo, compromessa nel fallimento della cospirazione di Mazzini, da qui la condanna alla pena capitale di molti patrioti, fra cui Andrea Vochieri.
Alessandria, ha il vanto di essere una delle prime provincie italiane, offrendo molto in tutte le battaglie sostenute per la libertà fino ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, alla fine di essa, anche in questa zona, è arrivato il boom economico, con le immancabili date funeste: la strage del carcere, lo straripamento del Tanaro; il resto della storia sono eventi dei nostri giorni.
Si può sostenere che Alessandria è sorta proprio per contrastare l’invasione dell’imperatore, il quale non sente ragione.
Così il 29 ottobre dell’anno 1174, a sei anni e cinque mesi dal quel tre maggio 1168 della fondazione, la città è assediata; i suoi abitanti sono preoccupati intanto.
I giorni passano, così anche i mesi, finché qualcosa sembra muoversi grazie all’astuzia del personaggio il quale si presenta al Consiglio dei Sapienti per proporre il suo progetto, immediatamente approvato, quasi a presagire la triste sorte.
Il 12 aprile dell’anno 1175, a poco più di sei mesi dall’infernale assedio, la leggenda è contradditoria sull’abbattimento, o meno dell’animale; in base ad un recente accredito, Gagliaudo avrebbe detto all’Imperatore: la vita d’una mucca è sacra, la verità si può scoprire senza nessuna vittima poiché, il ruminato alla lunga esce. Quando uscì la “sostanza”, si constatò la sincerità del pastore.