Alessandria, nacque nella seconda metà del XII secolo esattamente il 3 maggio 1168 con il nome Civitas Nova, su un terreno già occupato cui costituiva l’antico Borgo Rovereto, la Piana di Marengo, Borgoglio, Gamondio, Solero, Villa del Foro, Oviglio e Quargnento, che con l’aiuto dei Feudi, cercavano di scacciare gli Aleramici, i Signori del Monferrato che hanno invaso questo territorio; per contrattaccare l’esercito di Federico I di Hohenstaufen, meglio conosciuto come Barbarossa, sceso dalla Germania con il suo esercito, per conquistare le nostre pacifiche terre.
In questo le popolazioni furono supportate dai comuni della Lega Lombarda, in contrasto con il marchesato del Monferrato, principale alleato del Barbarossa; da questo preciso momento, Civitas Nova, divenne Alexandria (nonché Alessandria al giorno d’oggi), in onore del Papa Alessandro III amico e grande sostenitore della Lega Lombarda, che combatteva contro il Sacro Romano Impero che aveva scomunicato Federico Barbarossa.
Con i tetti fatti di paglia, la città era sotto assedio delle truppe del Barbarossa; agli abitanti erano rimasti solamente 20/30 chicchi di grano a testa; fuori dalle mura della città, l’esercito dell’Imperatore, aveva cibo a volontà, in quanto ogni giorno il sovrano saliva sul colle di San Salvatore, anzi tutto per guardare la moria della città e durante il viaggio di ritorno, raccoglieva i chicchi di grano che servivano al suo esercito.
Ogni sera faceva la sua comparsa un suonatore, si piazzava tranquillamente sulle mura della città, dove suonava tranquillamente il suo strumento musicale, la dolce musica si sentiva anche in lontananza e da li saliva la malinconia di tutti gli abitanti.
Il 29 ottobre 1174, Federico Barbarossa, cominciò l’assedio nei confronti della città di Alessandria, che terminò, grazie ad un mendicante e contadino, il 12 aprile dell’anno successivo; con la resa degli uomini del Barbarossa; ed è proprio durante l’assedio che inizia la storia del mendicante di nome Gagliaudo Aulari.