Gagliaudo Aulari, è un personaggio della tradizione popolare della città di Alessandria; secondo alcune storie narrate, è stato colui che salvò la città di Alessandria dall’assedio di Federico Barbarossa nel 1174, quindi disagiati dal lungo assedio, gli alessandrini, si sono ritrovati ad un bivio: o arrendersi o trovare un sistema per salvarsi.

Mentre il Consiglio degli Anziani del posto era riunito presso il castello di Rovereto, arrivò un personaggio in loro aiuto; si trattava per l’appunto di

un tal Gagliaudo Aulari, un pastore e produttore di formaggi, il quale ebbe un’ottima idea per sbaragliare il nemico: cercò una vacca, la fece ingrassare ed una sera uscì tranquillamente dalle mura della città per portarla a pascolare.

I nemici, quando lo videro, lo arrestarono, uccisero la bestia e meravigliati dal contenuto dello stomaco, hanno informato l’Imperatore dell’accaduto; egli convocò il pastore per sottoporlo ad un interrogatorio, Gagliaudo, riferì al Barbarossa che la città era di tutt’altro avviso che arrendersi; era talmente piena di viveri che gli alessandrini, avrebbero potuto resistere all’assedio per mesi e mesi; quindi l’Imperatore decise di togliere le ostilità dalla città fondata da Papa Alessandro III.

Sempre secondo la leggenda, sull’angolo della facciata del duomo della città di Alessandria, vi è una scultura in stile romanico che raffigura il mendicante, salvatore della città, nel mentre che trasporta sulle proprie spalle la tipica formaggetta lodigiana.

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